SUBDOLA MALINCONIA
Seduto in prossimità del declino, fiero del tuo copricapo, indossato per
nascondere intimi pensieri, che non vuoi vengano palesati, vaghi con lo sguardo,
scrutando delle assenze che riempiono altri vuoti.
La solitudine e un calore tuo fedele amico, che ora ti ha abbandonato lasciando
spazio all’incomprensione, stringono la gola, come un forte sfida ad un assordante
silenzio, e alla forzata prigionia di timide lacrime, che il tuo cuore vuol fare
evadere, ma la tua dignità continua a tenere prigioniere.
I bei ricordi, durante la solitudine, sono come il veleno, che, in piccolissime dosi può
far bene, ma se preso in abbondanza fa molto male.
Rivedi la gioia e l’allegria dei nipotini, che vedevano in te, il re dell’affetto, ma tu,
non esitavi a trasformarti da sovrano in giullare, per donare loro una allegria
senza confini. Odi ancora ora quelle risa che inondavano l’aria, il forte calore dei
loro delicati abbracci, e la musica della loro voce che ti faceva luccicare gli occhi:
“ti voglio bene, nonno”. Tua moglie, quasi complice, girava il suo volto illuminato
verso di te, e socchiudendo un occhio, con il suo sorriso, ammiccava alla tua gioia.
Ricordi con ancora viva sofferenza, quando la tua dolce compagna, suo malgrado,
ti ha donato la sua assenza: “maledetta signora morte, che con la tua falce recidi
ogni affetto, ma non c’è nessuna lacrima disperata che ti possa commuovere?, o
forse l’umano dolore è il tuo pasto quotidiano?”.
Improvvisamente hai udito il ruggito di un silenzio mai sentito, torturare la tua vita,
un vuoto crudele riempire la stanza, e mostrare le sue fauci, per inghiottirti con la
tua solitudine. Che fitta al cuore, quando, origliando parole crudeli, hai appreso di
essere un pesante fardello, un limite oneroso per la libertà dei tuoi figli.
Amari perché, senza la lenitiva efficacia di logiche risposte, hanno affollato in
modo caotico la tua mente.
Hai visto scorrere in un attimo, le sequenze della tua vita, quante privazioni per
aprire la porta ad un decoroso futuro, a chi, non vuole che nel presente ci sia un
limite, tu, prima immenso orizzonte, ora un limite.
In quel momento hai assaporato l’amaro sapore di un piatto mal condito, che
solo la cinica indifferenza sa preparare, la nitidezza dei sorrisi dei tuoi angeli,
lentamente sfocare in futura prospettiva.
Ti rivedi ancora dietro quella porta socchiusa, statua di sale prigioniera di quesiti
rimasti sospesi nel nulla della tua mente.
Quel grigio mattino, bagnato di pioggia, neanche il sole ebbe il coraggio di
salutarti, quando, lasciando la tua casa, ormai sbiadita con ancora il fantasma del
tuo amore, ti sei avviato verso il futuro, con ancora la sofferta voglia di scherzare
con i bimbi, ignara innocenza di un immenso affetto, che sarà un vuoto, una
incomprensibile assenza, che soffocherà i loro sorrisi.
Non avevano mai fine i loro abbracci dinanzi alla nuova condivisa dimora: “il nonno
starà qui fino a quando non guarisce”, fu la risposta a domande non poste, che i
loro occhi pieni di lacrime lasciavano intuire.
“Si, il nonno è malato”, fu la replica inascoltata della tua mente, “una malattia che
non guarirà più, il nonno soffre di quel subdolo male chiamato malinconia”, un
male che sarà curato una volta per settimana, con il farmaco chiamato amore,
che i suoi piccoli angeli, gli doneranno con gioia, poche ore di luce, dopo giorni di
buio. Le tue giornate, trascorse in questa prigione senza sbarre, non passano mai,
perché, tante tristezze unite insieme, non donano calore, ma una unica grande
amarezza, incapace di sfidare il tempo che scivola lento, granelli di sabbia che
cadono uno per volta, nella clessidra della vita.
Sei ancora lì, seduto ad osservare il rosso finale di un giorno uguale agli altri, ti
senti ormai vuoto, ma un piccolo sorriso rischiara il tuo volto cupo, domani arriva la
tua medicina. Ti alzi lentamente e vai incontro alla notte, alleata crudele di mille
pensieri, ricordi di lontane felicità, che, come vive ferite, fanno tanto male.
Vito
Un pò triste la visione di questa vecchiaia…
ma non si può negare che molti "nonni"
la vivano proprio così…
ma per fortuna alcuni no
ed è meraviglioso incontrarli:
a 80 anni hanno più vita dei giovani di oggi!!!
Sei sempre grande nel tuo stile!…
e non smetterò mai di dirtelo!
Con stima
Jonathan
22 settembre 2008 alle 11:48
mamma mia che emozione..
è un quadro in versione poetica
della triste realtà che vivono molti dei nostri genitori
mi ci sn immedesimata e quasi quasi
ho provato la stessa solitudine e malinconia…..
complimenti sai scrivere in modo egregio
ti ringrazio x condividere con noi questi forti sentimenti
buona settimana a te e alla tua famiglia
rosa
22 settembre 2008 alle 12:23
……………….le lacrime che stanno rigando il mio viso sono l\’espressione migliore di ogni altro commento!
Ti voglio bene amico mio!
22 settembre 2008 alle 14:35
Ciao Vito.
Ogni tanto ho l\’onore di poter commentare un tuo capolavoro.
A te che sei un mio assiduo e fedele lettore…
Il tuo stile di scrittura è speciale, uno stile di altri tempi ma che si legge volentieri e si aspetta di leggere la parola successiva con un delicato languore.
Appassioni nel tuo raccontare una storia che è vera per molti di noi, che molti di noi temiamo per il nostro futuro.
Inutile nascondersi dietro un dito e infilare la testa sotto la sabbia: quello che hai raccontato in questo magnifico quadro non è solo una storia del passato, ma è ciò che, purtroppo, anche nell\’evoluzione della nostra società è frequente.
Anzi, oserei dire, è proprio la "civiltà attuale" che alimenta la malattia della solitudine e della malinconia.
Grazie per ciò che scrivi e che riesci a trasmettere.
Buon Tutto
in Armonia
22 settembre 2008 alle 14:55
For ha detto bene… sono commossa anche io. Hai un animo nobile
carissimo Vito, è bello leggere quelo che scrivi, sai toccare le corde
della vita in modo giusto e dolce.
Sempre grazie di queste pagine preziose..
ti abbraccio caramente
Mary
22 settembre 2008 alle 19:23
Ciao caro Vito!
Ti scrivo subito dopo aver avuto una bella notizia e sono soddisfatta di me stessa!
Ogni volta ti lascio delle scuse per la mia latitanza e ormai sarai stufo, posso immaginarlo,
e me ne vergogno! Ora sono qui e sai che ti rispondo sempre con piacere!
Grazie per essere stato sempre presente con i tuoi commenti, mi hanno fatto compagnia
e mi hanno donato un sorriso in più, eccetto quello dove intonavi un urlo per la tua Inter,
che proprio non sopporto (^^).
Riguardo a Zazie, sì, cambia sempre stile e non sta mai ferma un attimo, eheheh, è fatta così!
Un bacione grande grande e buona serata!
22 settembre 2008 alle 19:43
Affronti un tema molto scottante, mio caro amico… l\’abbandono degli anziani!
Sinceramente sono molto presa da questa problematica che mi vede spesso in qualche pensionato (assieme a mia sorella e ad amiche) a tenere compagnia a coloro che ritengo siano emarginati e confinati in anticamere della morte (altro che sbarre!).
Mi arrabbio spesso sai?
E\’ grande ingiustizia usare una Persona allo stesso modo di come si fa con uno strofinaccio che quando non serve più, viene gettato via con noncuranza…
Purroppo il mondo va così.
Beh…. la vita è una ruota e prima o poi il male che si commette, ricade irrimediabilmente su chi lo fa e abbandonare i più fragili, i più indifesi e deboli è peccato che grida vendetta davanti a Dio!
Sai? Magari avessi ancora i miei genitori!!!
Solamente quando non ci sono più si comprende quanto siano importanti e che la vita stessa perde ogni senso senza di essi…
Una serena notte anche a te!
22 settembre 2008 alle 19:51
quando, origliando parole crudeli, hai appreso di
essere un pesante fardello, un limite oneroso per la libertà dei tuoi figli. "
parole dette senza capire che si puo\’ ferire chi si vuole bene.
un po\’ triste questa descrizione pero\’ 😦
22 settembre 2008 alle 19:54
Quello che hai scritto mi ha fatto riflettere e non poco,finchè si è giovani non si pensa proprio mai alla vecchiaia,oddio la mia generazione sa già che patirà una grave carenza di soldi a causa delle penzioni basse,quindi tutti noi ci auguriamo almeno di non restare soli,ma in definitiva non si pensa mai alla vecchiaia veramente.Mi è venuta in mente la mia cara nonna che ci ha lasciato nel 2004,l\’unico sollievo che ho è che pure quando è morta non era sola,c\’eravamo tutti li con lei,penso hai miei genitori e davvero farò il possibile per non farli sentire soli.In fine penso a me e mi dico che ho ancora tempo e mi dico che non devo avere paura della solitudine che è presto,ma la sai una cosa?Ogni età ha la sua solitudine alla fine.Un abbraccio Vito,ti sono tanto grata di tutte le bellissime immagini che mi mandi!!!!
22 settembre 2008 alle 21:23
buon lunedi\’ notte…..ale77…..
22 settembre 2008 alle 21:44
ho sempre visto la vita come una scalinata……prima sali a grandi passi…quasi corri..saltelli….arrivi quasi in cima e sei padre,madre,…poi cominci piano a scendere…piano piano questa volta……cominci ad essere nonno,nonna….e vivi questa tua eta\’ come fosse una favola…e le racconti le favole!!!…ma piu\’ in la\’ nn so\’ vito…piu\’ in la\’ ancora nn so…ma quello che hai descritto è perlopiu\’ il destino di tanti….e credo che il rendersene conto sara\’ la cosa piu\’ triste…un bacio..buonanotte
22 settembre 2008 alle 21:58
Caro Vito, il mio cuore è uno scrigno pieno di tesori che con tanta gioia distribuisco con amore a figli e nipoti…..con la fatica quotidiana c\’è comunque tanta gioia……ma il domani è sempre un mistero: nessuno vorrebbe avere amica la malinconica solitudine da te descritta, ma tutto è possibile. So solo che certi sentimenti, certe sensazioni sicuramente provate dai nostri genitori e dai nostri nonni si capiscono appieno solo quando ci si ritrova a nostra volta genitori e nonni…è una ruota che gira. Ma sai che ti dico? Ben venga, ogni età ha la sua bellezza e la sua malinconia! Baci baci baci Paola
22 settembre 2008 alle 23:37
Non credo d\’esser sola ad aver paura di invecchiare… credo che se le condizioni dei " nonni" fossero diverse il tempo che passa inesorabilmente sarebbe meno pesante.
Il pensiero di diventar fardelli pesanti, di non poter più dare senza ricevere terrorizza l\’animo umano… i giorni, i mesi, gli anni passano e spesso al tramonto, seduti dietro ad una finestra, la mente corre lungo gli anni trascorsi, davanti gli occhi scorrono scene di tutta una vita, arrivano le somme che purtoppo non si rivelano sempre in positivo… arrivano le domande… è già finita una vita?… Tutto qui?… Non c\’è più tempo?… E lì la malinconia diventa compagna di quei giorni che rimangono.
Ecco perchè io non sono favorevole alle "case di riposo", anche la più elegante e confortevole, non potrà mai dare il calore della famiglia… un "nonno" non dovrebbe mai diventare un fardello pesante… quel nonno ci ha dato la vita!
Una buonanotte, Stella
22 settembre 2008 alle 23:38
Mi sono accorta di non averti detto la mia su questo bellissimo intervento, tutta presa com\’era a scusarmi per la mia assenza. Ho sentito un brivido, uno di quelli che toccano le corde del cuore, uno di quelli che senti quando capisci che c\’è qualcosa di vero, terribilmente vero, ed io ammetto che ho tanta paura di invecchiare, ma credo sia normale alla mia età. Mi auguro solo di poter vivere quel periodo della mia vita con più serenità e circondata dai miei affetti: che vita sarebbe senza di loro?
23 settembre 2008 alle 08:52
Grazie? E di che? Grazie a te che mi hai fatto riflettere con il tuo interventoe grazie anche per i commenti alle mie foto^^
P.s. Effettivamente l\’amicizia con una delle due dura da ormai 12 anni!
23 settembre 2008 alle 15:18
buona serata…..ale77….
23 settembre 2008 alle 20:37
Grazie Vito, finalmente qualcuno che ha descritto alla perfezione la vecchiaia per tanti……
Tu sai scrivere bene la realtà, io a volte vado in casa di riposo per anziani…..
posso portargli solo un sorriso e qualche parola…….ma loro apprezzano tanto…..
basta poco per renderli felici!!!!
Un abbraccio …sempre con affetto ed amicizia!
Alessandra
23 settembre 2008 alle 21:57
Ciao Vito!
Ho sempre tanta difficoltà a caricare il tuo blog:
quando entro qui mi si blocca il pc e quindi,
alla fine, desisto.
Non ti dico poi, per aprire i commenti!
Comunque oggi ce l\’ho fatta, dopo qualche minuto di attesa,
così ti lascio il mio saluto e il mio apprezzamento
rinnovato per la tua sensibilità e lo stile poetico.
Viste le cose, comincio ad augurarti buon week end! :-))
23 settembre 2008 alle 22:11
Mitici, per l\’appunto. Mio padre adora la musica almeno quanto me e siccome non mancava mai in casa
quando ero piccola è inevitabile che conoscessi e apprezzassi le canzoni dei suoi tempi. Gli Abba poi, come non simpatizzare per loro? I motivetti li fischietto tutt\’ora…^^
Che siano poco conosciuti fra i giovani è vero, ma in fondo in fondo chi non sa intonare almeno Mamma mia?
23 settembre 2008 alle 22:26
Ciao Vito, innanzitutto grazie per la tua costante presenza.
Poi i complimenti per il tuo bellissimo paese.
Infine……..io son sempre rimasta quella che sono,
mai dico MAI, ho modificato il mio essere per piacere a qualcuno!
Se devo piacere, devo esserlo per come sono, non esiste altro modo.
Dolce notte……..la gabbianella
23 settembre 2008 alle 22:46
Ciao Vito……io non avrò mai la stessa vena poetica,bhè sei proprio bravo.
24 settembre 2008 alle 09:11
Ahhhhhhh i panzerotti!!!!
Uno a me no? :(((((
24 settembre 2008 alle 13:35
Ehi, così non vale!Giuro che a quest\’ora mi fanno ancora più effetto….sto sbavando davanti allo schermo
e se fossero qui li divorerei, sul serio!!! Fai i complimenti a tua moglie, il solo aspetto è
delizioso, immagino come sia il sapore!!! Grazie per avermi pensata!!!
24 settembre 2008 alle 19:20
Puoi immaginare qual\’è il voto che ti meriti per ciò che hai scritto: 110 e lode!
Stupenda coloratura spirituale, descritta e tratteggiata con tanta delicatezza.
Sei eccellente!
Altro che grillo ciarlatano!
Sei il mio poeta come poetico è il luogo dove abiti.
Sto trasferendo i tuoi poetici interventi ne mio pc privato, per rileggerli ogni volta
che la giornata mi sembra grigia.
Grazie Vito.
Diega
24 settembre 2008 alle 21:00
Ciao cm va?Io sono in biblioteka trovo un\’attimo x scriverti cn immenso piacere….Un abbraccio sincero Teresa
25 settembre 2008 alle 10:58
Ciaooooo che meraviglia…testo colmo di tristi verità,
esprimi sempre al meglio, e con una delicatezza assoluta,
ciò che viviamo tutti i giorni, la quotidianità con te,
diventa poesia!
Ti voglio troppo bene…ciao vituccio
Angy
25 settembre 2008 alle 22:21
Ti ricambio la buonanotte con sincera amicizia.
Stella
26 settembre 2008 alle 01:05
Amico mio
sono ritornato in questo post
per comunicarti che avendo ricevuto un premio
ho pensato giusto condividerlo anche con te!
COn affeto e amicizia
Jonathan
26 settembre 2008 alle 13:03
Ciao Vito.. Ti trovo spesso nei commenti di Angy.. Quindi sono passata per salutarti.. Piacere di conoscerti.. :)Buon fine settimana, ValyStyle
26 settembre 2008 alle 16:49
un forte abbraccio vito……dolce amico…passa un gioioso fine settimana
26 settembre 2008 alle 19:27
…è molto triste vedere l\’indiferenza dei figli nei confronti dei genitori o nonni anziani…
I tuoi post sono sempre molto belli e descrivono in modo molto chiaro la realtà.
Un bacione e scusami se non passo spesso, ma per ora sono piena di lavoro.
Sereno fine settimana.
Rosy.
26 settembre 2008 alle 23:41
ciao Vito, mi si sono riempiti gli occhi di lacrime a leggere questo post, è un vero peccato che i figli dimentichino e sentano essere un peso coloro che li hanno generati e tanto amati.
Io non avrei mai potuto lasciare i miei genitori con tanta indifferenza, vero che li ho persi entrambi, prima mio papa\’, ma mia mamma per me era la vita, e quando è stata male ero pronta ad abbandonare tutto per lei, per curarla e starle vicino, cosa che ho fatto per un po\’, ma poi lei se ne andata via, in silenzio, quasi per non dare a mia sorella e a me altri problemi(secondo lei), Dio solo sa quanto vorrei avere una persona anziana con me da accudire nonostante i miei guai, perchè gli anziani sono tutta la nostra storia e il nostro passato e hanno sempre tanto da insegnarci e da donarci, senza chiede nulla se non affetto e ascolto in fondo, da chi vive sempre di corsa e non si ferma mai a pensare quanto hanno ancora da darci i nostri vecchietti.
ciao Vito, è inutile, quando comincio a scrivere, non riesco a fermarmi, con amicizia ti lascio un saluto e un sorriso
27 settembre 2008 alle 14:30
Ciao Vito cavolo mi sono commossa su questa triste verità, non potrei mai e poi mai lasciare i miei genitori ho perso la mia mamma da circa otto mesi e non immaggini neppure quanto mi manca, nonostante la mia età ho ancora bisogno di lei, in questo momento cerco di essere il più vicino possibile al mio papà ed ho una grande paura di perdere anche lui, vabbè basta forse era era che nn entrassi nel tuo blog accidenti, hihihihi.
Ti auguro con tutto il cuore una splendida domenica. Un abbraccio immenso
28 settembre 2008 alle 08:42
buona serata vito….no no…tranquillo….nn sparisco…solo un po\’ piu\’ di tempo fuori…….ma come farei senza il mio blog???…e piu\’ che altro…senza di voi???…..buona settimana vito
28 settembre 2008 alle 18:45
ma tu mi vuoi far soffrire????ahahah…..nn rammentarmi le cozze crude…che mi vien nostalgia delle vacanze!!!!….mi son dovuta accontentare di una bistecca alla fiorentina con porcini e rucola…niente male …ma le cozze….sighhhhhhhh
28 settembre 2008 alle 19:16
Io non ho parole………giuro….solo lacrime! E tu parli a me di raccolta poesie?
Vito,m\’inchino e levo il cappello dinnanzi ai tuoi scritti!
Ti stringo.
Marianna
2 ottobre 2008 alle 20:59
Sai benissimo di avermi toccato il cuore…e di avermi fatto riempire gli occhi di lacrime…pagherai penitenza!!! 😉 Sei fantastico come sempre…conosci la stima che ho per te e di fronte a un post così …realmente non mi vengono parole altrettanto belle quanto le meriti…l\’argomento a me e particolarmente sentito e mi toccarealmente da vicino anche per il lavoro che svolgo…sei grande amico mio!!!
7 ottobre 2008 alle 23:06